L’architetto mascherato

rubrica
contro il logorio della vita moderna

data
24 Mar 2017

Il mondo animale che ci circonda, proprio fuori dalla porta di casa, è sempre pieno di sorprese. Non so a quanti di voi sia capitato di vederlo eppure, se non vivete troppo distanti dalla campagna, il protagonista di oggi sarà sicuramente trotterellato di notte poco distante dalle vostre finestre.

Il tasso europeo (Meles meles) è un animale davvero curioso. A causa della sua indole un po’ schiva non capita molto spesso di vederlo, eppure dalle nostre parti è, con la volpe, il carnivoro più abbondante (carnivoro in senso tassonomico, in realtà ha gusti alimentari piuttosto variegati…).

È un architetto raffinato; dedica infatti molto tempo alla sistemazione e pulizia meticolosa della propria tana ed è spesso impegnato in progetti di ampliamento. Alcune tane possono avere anche un centinaio di anni poiché sono occupate da diverse generazioni.

La più grande tana mai trovata contava 130 ingressi e 50 stanze per un totale di quasi un chilometro di gallerie; in questa reggia sotterranea dimoravano una ventina di tassi (stiamo parlando di Guinnes dei primati, normalmente le costruzioni sono più modeste!). Nonostante non si possano definire animali sociali (si spostano e cacciano principalmente da soli) è curioso come questi mustelidi condividano i loro rifugi senza azzuffarsi. Nello stesso tempo però l’arrivo di un tasso estraneo verrebbe respinto con vigore. Qual è allora la discriminante? Chi può entrane è chi no? Ogni casa ha il suo odore (lo possiamo dire anche delle nostre abitazioni; chi non si ricorda l’odore della casa della nonna?!), e lo stesso vale per le tane dei tassi. Ogni singolo animale oltre al suo odore tipico, individuale, acquisisce col tempo l’odore della tana che frequenta, che diventa un vero e proprio marchio olfattivo per i condomini. Un tasso che rimane troppo a lungo lontano da casa rischia di perdere l’”odore del clan” ed essere sfrattato al suo ritorno.

Le tane, in alcuni casi, possono trasformarsi anche in “condomini multietnici”: è stato appurato che la volpe rossa approfitta, in alcune circostanze, di una porzione di tana del tasso. Più che una convivenza in questo caso si tratta di una tolleranza mutualistica: da un lato la volpe può approfittare di una costante pulizia dell’abitazione, dall’altra il tasso riesce a scroccare di tanto in tanto qualche avanzo di cibo portato alla tana (praticamente la storia della mia vita di appartamento, ai tempi dell’università).

Ormai siamo a primavera e nell’intrico di camere e gallerie, in queste settimane, sono venuti alla luce i primi piccoli tassi: dei salsicciotti spelacchiati grandi quanto un ratto, che nel giro di poche settimana prenderanno le sembianze di teneri e paffuti “banditi” dagli occhi mascherati. Essendo animali monogami, i genitori, di anno in anno, accudiscono la prole con grande cura e attenzione, prole che resta con loro fino all’autunno successivo. Questa apparente stabilità famigliare è viziata però da segrete tresche amorose. A quanto pare, in queste coppie consolidate, la fedeltà del maschio è certa, mentre la femmina è solita intrattenersi anche con scapoli che frequentano la zona. Analisi genetiche hanno evidenziato, infatti, che circa la metà dei cuccioli dati alla luce da una singola femmina non sono figli del proprio partner “ufficiale”. Come si suol dire: Mater semper certa est, pater numquam!!!