Ci risiamo

autore
Stefano Dal Secco

rubrica
animali in pillole

data
05 Feb 2019

A circa un anno esatto dall’ultima volta, siamo tornati! Noi ci risiamo, e speriamo che almeno un paio di voi siano rimasti là, fiduciosi, ad aspettarci. Siamo tornati e faremo il possibile per restarci. Ci scusiamo con quelli che ci hanno chiesto che fine avevamo fatto. Ci scusiamo anche con quelli che non ci hanno detto nulla, ma era solo perché sono timidi o non gli piacere scrivere.

Devo ammettere che non abbiamo smesso per scelta, ma perché non riuscivamo a tenere il ritmo, e le cose da fare diventavano sempre di più e insomma … la solita cosa che conoscete tutti  (“… c’era il funerale di mia madre! Era crollata la casa! C’è stato un terremoto! Una tremenda inondazione! Le cavallette! Non è stata colpa mia! Lo giuro su Dio! …”). Ci abbiamo messo un po’ di tempo a contarci, a rimettere le cose in fila, a darci un po’ di ordine e anche a ricominciare a leggere qualche libro e qualche articolo.

Torneranno alcuni di noi che conoscete e altri che non conoscete ancora, alcune rubriche che conoscete, altre fresche fresche. Quindi rimanete in ascolto.

Permettetemi anche una nota personale. Mi sono accorto di 2 cose, in questo periodo di assenza. La prima è che di scrivere ho davvero bisogno. Ne ho bisogno perché sono felice, quando scrivo (e con l’aria che tira, abbiamo tutti bisogno di una boccata d’aria, ogni tanto). Ho bisogno delle parole che sfilano sotto le dita e delle concordanze dei verbi, ho bisogno dei giochi di parole, di pescare aggettivi a mazzi e di sfogliali come un fiore per tenere quello migliore. Quelle cose lì, insomma, che solo gli impallinati di scrittura capiscono (gli altri no, ma gli impallinati di lettura le capiscono anche loro, un po’). La seconda cosa è che anche se fare questo mestiere che faccio mi piace, fare divulgazione scientifica si riduce spesso a compilare file di excel, scrivere business plan o report tecnici. E come ho detto pochi giorni fa a un amico che è in una situazione simile: magari potessimo avere un po’ di tempo per studiare! Ecco, ho anche bisogno di studiare (se mi sentisse il me stesso del liceo …) di imparare, di crescere, di capire di più. Un bisogno proprio fisico, come aver fame. Quando ho mangiato poi sto bene e riesco a sopportare meglio i business plan e i file di excel.

Quindi, se siete qui a leggerci fa piacere, ma per quanto mi riguarda ammetto che anche me ne sbatto un pochetto. Per me, ho proprio bisogno di leggere e studiare un po’, per rimanere vivo. E scriverlo, quello che ho capito, mi aiuta a ricordarmelo, ma soprattutto a divertirmi. Perché, come diceva Jack Nicholson / Stanley Kubrick / Stephen King / James Joyce: “All work and no play makes Jack a dull boy“.